martedì 13 marzo 2012

Stagione di...Ortica

Che cosa mangiavano gli Antichi Romani?


"La maggior parte dei Romani, soprattutto all'inizio della loro civiltà, si cibavano di quello che la natura offriva e cioè cereali, frutta, latte e formaggio.
I cereali, specie l'orzo ed il frumento, sono utilizzati sia per preparare il pane, di vari tipi e forme, sia per farinate e semolini, aromatizzati con erbe.
Al pane si accompagnano alimenti come: verdure, olive, frutta. Le verdure sono molto diffuse.
Si fa anche un gran consumo di aglio, di porro e di cipolle, soprattutto fra le classi lavoratrici."


Pure le ORTICHE!

Sì, si mangiavano pure le Ortiche.
Ecco due ricettine provenienti dal passato!

SFORMATO DI ORTICHE
: Sbollentare delle foglie di ortiche per pochi minuti finché si afflosciano, poi tagliuzzarle o passarle al tritatutto. Battere in una scodella delle uova intere (5 per un chilo di ortica), amalgamare con olio, aceto e pepe e versare in un coccio ben unto ed infarinato che si farà cuocere a bagnomaria oppure a forno moderato.
ZUPPA DI ORTICHE: Cuocere in acqua o al vapore per pochi minuti foglie e cime tenere di ortica. Unire con cipolla affettata e menta con prezzemolo aggiunte alla fine. Accompagnare con crostoni sfregati con aglio ed insaporire con una goccia di aceto. (Fonte)

Ma nel MONDO DELL'OGGI?
Per il loro gusto delicato e le virtù depurative le foglie dell'ortica, che sbollentate perdono il temibile potere irritante, meriterebbero d'essere più apprezzate in cucina.
le Ortiche si lessano come fossero spinaci; si aggiungono alla minestra; si cuociono con il riso o si impastano con le patate per fare delicati e saporiti gnocchi; sono ottime anche nelle frittate; messe in infusione con qualche foglia di menta danno una tisana che può venire bevuta al posto del tè.
Per le caratteristiche nutrizionali le ortiche risultano essere un ottimo mangime per galline, conigli e mucche, a cui vengono date sia fresche, dopo essere stata immerse per un giorno in acqua bollente, sia essiccate.

E non finisce quì!
Può essere usata anche in altri campi:
BELLEZZA
Gli shampoo all'ortica comunemente in commercio rinforzano i capelli rendendoli più forti e lucenti; chi desiderasse far da sé può lavare la testa ogni settimana con un infuso di foglie d'ortica e risciacquarli con un infuso di radici.

SALUTE
L'ortica è una delle più importanti piante medicinali ma non una delle più apprezzate, in quanto le sue virtù non sono universalmente note.

E' una preziosa fonte di vitamine antiossidanti, come la A e la C, minerali, soprattutto ferro, e altre sostanze che ne fanno un alimento disintossicante e antianemico, ideale per chi soffre di dolori reumatici, anemia e anche per tenere sotto controllo la glicemia.

Il suo potere depurativo è notevolissimo!
Ottima per una cura primaverile a base di tisana di germogli, da bere alla mattina prima di colazione e un'altra tazza, sempre a piccoli sorsi, durante il giorno.

Per mantenere intatti i principi attivi della pianta è bene solo scottare i germogli, senza farli bollire a lungo.
Un cucchiaino di germogli d'ortica è sufficiente per un quarto di litro d'acqua: dopo una breve infusione si può bere senza zuccherare, chi lo desidera può aggiungere nell'acqua dell'infuso un po' di menta o di camomilla per migliorare il sapore.

Oltre a curare stanchezza e mal di testa l'ortica possiede virtù emostatica, come si può vedere facilmente se, in caso di epistassi, si introduce nella narice sanguinante un batuffolo di cotone imbevuto del suo succo.(Fonte)

Frasi e Curiosità
Dante, nel canto XXXI del Purgatorio la cita:
"Di penter sì mi punse ivi l'ortica,
che di tutte altre cose qual mi torse
più nel suo amor, più mi si fé nemica."

Attorno a questa pianta strana che punge e cresce in mezzo ai ruderi sono nate anche molte leggende:
credenze popolari antiche, che attribuivano all'ortica virtù magiche, come il potere di allontanare i fulmini se si buttavano le sue foglie in mezzo ad un fuoco (leggenda Tirolese)
Chi poi ne portava addosso un'intera pianta, sarebbe al riparo da qualsiasi maleficio (particolarmente nel Canavese, in Piemonte)

E così chiude Bertoldo:
"Re: Qual è quell'erba che fin i ciechi la conoscono? Bertoldo: L'ortica"

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