giovedì 31 maggio 2012

La Frutta

Mangiate la Frutta di Stagione! La trovate al
Mercato Laurentino, BOX N°2 ORTO DEL QUINTO!
Siamo aperti da Martedì al Sabato dalle 7:30 alle 13:30
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La Frutta
La frutta è un alimento indispensabile a tutte le età e in tutte le stagioni e come tale non dovrebbe mai mancare nella dieta di ogni individuo.
E' meglio consumare frutta di stagione e possibilmente fresca acquistandola da chi la ha appena colta oppure consumandola subito dopo l'acquisto.
In estate
il consumo di frutta è essenziale per la salute dell'organismo: infatti la frutta, oltre ad essere dissetante, offre un notevole apporto di tutti i sali minerali che vengono dissipati con la traspirazione.
Secondo le linee guida per una sana e corretta alimentazione, è necessario assumere ogni giorno una quantità adeguata di frutta e verdura. Si parla in genere di cinque porzioni al giorno, generalmente così distribuite: due porzioni di verdura (una a pranzo e una a cena) e almeno tre frutti
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Varietà
Albicocca: frutto ricco di vitamina A, è nutriente ed ha virtù antianemiche. Se mangiata fresca l'albicocca aiuta a risolvere la dissenteria, se mangiata secca risulta lassativa.
Anguria: è un frutto prettamente estivo. è reidratante e molto diuretico. Depura il sangue.
Arancia: ricca di vitamina C ed A è indicata per tutti. Va preferibilmente mangiata, masticandola bene.

Castagna: è ricca di amidi, proteine, minerali e vitamina C. Frutto particolarmente indicato per chi ha stanchezze fisiche e intellettuali, ai bambini in crescita e agli anziani.
Ciliegia: frutto disintossicante, diuretico e lassativo. Ricco di minerali e acidi organici. Molto valido in casi di demineralizzazione. In stagione, mangiandone in grandi quantità, si eliminano scorie residue invernali. 

Fico: frutto con proprietà emollienti ed espettoranti, molto digeribile. Ha un’azione benefica su malattie come catarri, bronchiti, tossi, coliti, gastriti, stitichezza.
Fragola: stimola le funzioni dei reni e del fegato avendo un potere disintossicante. Ma attenzione questo frutto, per alcune persone, può avere effetti allergici.


Limone: è un frutto dalle molteplici proprietà: battericida, antireumatico, antigottoso, antidiabetico, diuretico, antiacido, antidiarroico, antisettico, antiurico, antisclerotico, antiputrefattivo, dimagrante, antiemorragico, ipotensivo.
Mela: regola il metabolismo, fortifica il sistema nervoso, stimola la regolare funzione intestinale, combatte l’acidità gastrica, abbassa il colesterolo nel sangue, antianemica, diuretica limita l’ipertensione, elimina gli acidi urici.

Melone: rinfrescante e diuretico. E' un frutto che va mangiarlo da solo e non con il classico prosciutto poiché è poco digeribile e può causare gonfiori gastrici e intestinali.
Pera: frutto rinfrescante e lassativo.
Pesca: lassativa e diuretica, per cui facendo incrementare le funzioni di reni e intestino è anche depurativa.
Pompelmo: frutto dalle stesse proprietà del limone. Agisce anche sul fegato con un azione drenante.
Prugna: il frutto fresco ha un potere stimolante nervoso, diuretico, decongestiona il fegato, indicato per stanchezze fisiche e intellettuali. Il frutto secco è adatto per chi soffre di stitichezza.
Uva: frutto diuretico, lassativo, disintossicante, rimineralizzante, rinfrescante, decongestionante del fegato.

Frutta acidula (uva, prugne, fragole, ciliegie, albicocche, pere, mele, agrumi): contiene acido citrico, tartarico, malico negli agrumi. Frutta farinosa esempio le castagne: possiede amidi.
Frutta oleosa (olive, mandorle, arachidi, noci, pinoli, nocciole): contiene molti acidi grassi polinsaturi, molto preziosi poichè abbassano notevolmente il colesterolo nel sangue.
Frutta zuccherina (meloni, datteri, cachi, angurie, banane, fichi): contiene zuccheri.
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Proprietà
E' ricca di vitamine, fibre, oggi riscoperte per i loro effetti anticolesterolemici (riduzione del colesterolo "cattivo"), antitumorali e benefici nello stimolo della peristalsi intestinale, i sali minerali come il selenio che secondo molte ricerche cliniche sono di fondamentale importanza nella prevenzione d'alcuni tumori (stomaco, colon).
E' abbondante il potassio, minerale utilissimo per contrastare il normale eccesso di sodio della dieta (il sodio è una delle due componenti del sale); troviamo poi un gran numero di altri minerali, di cui la frutta è un'importante fornitrice.
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Gli antiossidanti
presenti in gran numero nella frutta, svolgono un’importante attività di contrasto all’invecchiamento cellulare e contribuiscono a ridurre l’attivazione di processi infiammatori.
Per sfruttare al meglio tutte le virtù di queste sostanze, dobbiamo mettere nel piatto un mix dei principali colori che le caratterizzano: rosso, viola-blu, bianco, verde e giallo-arancione.
Colore
Ad ogni colore del regno vegetale corrisponde infatti un gruppo di antiossidanti con particolari proprietà:
-Rosso: si può identificare con il licopene, un antiossidante che contribuisce a conferire al pomodoro il suo caratteristico colore.
Altri alimenti che contengono l’antiossidante licopene sono il melone e il pompelmo rosa.
-Viola-Blu: questo colore deriva da pigmenti chiamati antociani (κυανός, in greco antico, significa proprio “blu”).
Frutta e verdura ricche di antociani sono, ad esempio, frutti di bosco, uva (e di conseguenza anche il vino), prugne, melanzane.
-Bianco: la frutta e verdure bianche sono generalmente ricche in quercetina.
A questo gruppo di vegetali appartengono, ad esempio, la cipolla e le mele.
-Verde: la frutta e la verdura di colore verde sono ricche in luteina. Alcuni alimenti che contengono questo antiossidante sono, ad esempio, gli spinaci, i cavoli, la lattuga, i piselli, i broccoli e i kiwi.
-Giallo-arancione: i vegetali di questo colore sono molto ricchi in carotenoidi.
Tra gli ortaggi ricchi in carotenoidi ricordiamo: ananas, agrumi, albicocche, cachi, meloni, pesche, carote, peperoni e anche la zucca.
Scegliete ortaggi di colore diverso per ogni stagione: farete un pieno di preziosi antiossidanti tutto l'anno!
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In Cucina
Quando
I maggiori vantaggi della frutta si hanno mangiandola al mattino o a merenda e quindi non in associazione con altri cibi, perché quando viene consumata alla fine del pasto, rimane a lungo nell'apparato digerente, e quindi può andare incontro, più facilmente alla fermentazione dei suoi zuccheri. Questa fermentazione spesso è responsabile dei cosiddetti  "gonfiori gastrointestinali".
Se si consuma la frutta almeno tre ore dopo il pasto o un'ora e mezza prima verrà digerita da sola, e lascerà lo stomaco rapidamente, senza problemi di “gonfiore”, per chi ne soffre.
E' adatta ad essere mangiata anche durante le prime ore della giornata perché è dissetante e aiuta l'organismo a idratarsi dopo il digiuno notturno.
Alcuni frutti però vanno contro la regola della proibizione dopo-pasto:
-la mela è particolarmente consigliata a fine pasto, perché facilita la digestione;
-l'ananas fresco contiene enzimi proteolitici, cioè sostanze che facilitano la digestione delle proteine, quindi si consiglia di mangiarlo alla fine di un pasto specialmente quando il secondo è composto da carne.
Come
Una bevanda estremamente salutare e dissetante d'estate è rappresentata dai cocktail alla frutta che, mantengono intatti tutti i sali minerali, le vitamine e le proprietà curative della frutta da cui derivano.
Inoltre in questo sito trovate alcune informazioni su come preparare la frutta!
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Valori Nutrizionali
L'apporto calorico dei vari frutti dipende dai macronutrienti contenuti e in misura preponderante dal contenuto di acqua che può arrivare nei frutti più ipocalorici (anguria, pompelmo) a superare il 90%.
Nonostante il sapore dolce, la frutta fresca è in genere molto povera di calorie, perché contiene solo tracce di grassi (che apportano 9 calorie per grammo contro le 4 di carboidrati e proteine).
Si va da un minimo di 15 calorie per etto dell'anguria a un massimo di 65 per le banane. Per fare un confronto, il pane comune ne apporta 280 per etto circa.
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Curiosità
Ricordiamo la ricercatezza ed originalità di alcuni Imperatori romani a tavola, come Gallieno, il quale, secondo la Historia Augusta:
« [...] in primavera si faceva preparare giacigli di rose, costruiva castelli di frutta, conservava l'uva per tre anni, in pieno inverno imbandiva dei meloni.
Insegnò il modo di conservare il mosto per tutto l'anno ed offriva, anche fuori stagione, fichi verdi e frutta appena colta dagli alberi.
Faceva sempre apparecchiare le tavole con tovaglie d'oro, facendosi preparare vasellame ornato di gemme e d'oro.»
Gli antichi romani consumavano tre pasti giornalmente.
Al canto del gallo c'era la colazione del mattino in cui si mangiava pane condito con sale, uva secca, olive ,formaggio.
A metà giornata si svolgeva il prandium, all’ora sesta (mezzogiorno).
La cena infine era invece il momento in cui il pasto si faceva più elaborato.
Iniziava con un antipasto (gustus) che era solitamente a base di verdura, e la prima portata (primae mensae) era ricca di piatti a base di pesce e carne.
I dolci (secundae mensae) concludevano con frutta fresca, secca e dolci.
Per quel che riguarda gli ortaggi erano molto usati la lattuga, il carciofo, il cavolo, la fava; consumavano molta frutta che coltivavano in gran quantità e poi veniva essiccata, in special modo il fico di cui erano ghiotti.
La frutta veniva utilizzata, insieme al miele, anche come contorno alla carne proprio per quella loro predilezione per il sapore dolce-salato.
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Fonti: nutriente.it, siamoallafrutta.it, buonalavita.it, latine.studentville.it

venerdì 25 maggio 2012

Cucinare la Lattuga Romana

Sono arrivate le nostre Insalate! Andate a farne incetta al 
Mercato Laurentino, BOX n°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì a Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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La Lattuga Romana
Già nei post precedenti avamo parlato dei numerosi benefici dell'Insalata.
Dicevamo appunto che:
"Esistono cibi a elevato potere antiallergico, in grado di ridurre i sintomi diminuendo lo stato di infiammazione generale.
Al primo posto il cavolo-verza, poi lattuga, prezzemolo, rafano, ravanello nero e rosso: tutte verdure che contengono, tra le altre cose, molta vitamina C". Detto questo ecco a voi...
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un Menù a base di Lattuga Romana
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Antipasto
Asparagi, fave e piselli nelle foglie di lattuga
Ingredienti
8 foglie di lattuga romana
150 g di asparagi
100 g di piselli sgranati
100 g di fave sgranate
2 cipollotti
1 mazzetto di menta
50 g di pecorino fresco
Oliva Extravergine d'oliva
sale e pepe 
Preparazione
Sbollenta le fave per 30 secondi, raffreddale in acqua corrente ed elimina la pellicina che le riveste. Pulisci gli asparagi, lavali e tagliali a tocchetti.
Pulisci i cipollotti conservando una parte delle foglie verdi, tagliali a meta nel senso della lunghezza.
Versa l'acqua nello scomparto inferiore della vaporiera e profumala con foglie di menta e i cipollotti.
Metti nel cestello forato i piselli e cuocili per 8 minuti.
Aggiungi gli asparagi, prosegui la cottura per 4 minuti, unisci le fave e togli dal fuoco dopo 2 minuti.
Rinfresca gli ortaggi rapidamente in acqua, sgocciolali bene e trasferiscili in una ciotola.
Emulsiona 3 cucchiai di olio con 2 pizzichi di sale e una macinata di pepe. Unisci le foglie di menta, mescola e fai intiepidire.
Sgocciola i cipollotti, taglia le foglie verdi a listarelle e asciugale. Pulisci le  foglie di lattuga, lavale e falle sgocciolare.
Sovrapponile a due a due sfalsandole e legale alla base con le foglie di cipollotto in modo da formare 4 contenitori.
Elimina le foglie di menta dagli ortaggi, sostituiscile con qualche foglia fresca e aggiungi il formaggio tagliato a scagliette.
Trasferisci la preparazione nelle foglie di lattuga e servi. (Fonte)
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Primo
Risotto al peperone e lattuga romana
Ingredienti
qb Brodo Vegetale
1 n Cipolla
80 g Formaggio Spalmabile (tipo Philadelphia)
6 foglie di Lattuga Romana 
1 n Peperoni Rossi 
280 g Riso Carnaroli
20 g Parmigiano
qb Oliva Extravergine d'oliva
4 foglie di Salvia
1 rametto di Timo
qb Vino Bianco
qb Sale e Pepe

Preparazione
Disponi il  peperone sulla placca foderata con carta da forno e cuocilo in forno gia caldo a 180° per circa 40 minuti, girandolo spesso, finche la pelle tendera a staccarsi.
Mettilo in un sacchetto per alimenti e lascialo raffreddare.
Nel frattempo, spella e trita la cipolla; lava e taglia a pezzi la lattuga.
Spella il peperone,elimina picciolo, semi e nervature, riducilo in falde e taglialo a pezzi.
Rosola in una casseruola la cipolla tritata con 1 cucchiaio di olio, 3-4 cucchiai di acqua e un pizzico di sale per 4-5 minuti.
Scalda una padella antiaderente e, senza aggiungere grassi, tosta il riso per 2-3 minuti. Unisci il riso nella casseruola con la cipolla, sfuma con 1/2 bicchiere di vino e lascialo evaporare. Aggiungi la lattuga, versa 2-3 mestoli di brodo caldo e mescola. Versa 1-2 mestoli di brodo e mescola ogni volta che il precedente sara evaporato. Cuoci il riso per 10 minuti.
Aggiungi al riso il peperone a pezzetti e prosegui la cottura per altri 6-8 minuti, unendo sempre mestoli di brodo caldo quando il precedente e evaporato.
Spegni, regola di sale e pepe e manteca, unendo il formaggio morbido, il parmigiano reggiano grattugiato e 1 cucchiaio di olio.
Mescola e lascia riposare per 1-2 minuti.
Spolverizza, a piacere, con le foglioline di timo o con le foglie spezzettate di salvia e servi.(Fonte)
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Secondo di carne
Lattuga romana con carne e salsiccia 
Ingredienti
2 dl Brodo Vegetale
60 g Burro
60 g Grana
4 n Lattuga Romana
1 n Uova
200 g Vitello Tritato
100 g Salsiccia Di Suino Fresca
5 mazzi di Prezzemolo

1 n Scalogno
5 mazzetti di Timo
qb Sale e Pepe  

Preparazione
Mondate le lattughe, eliminate le foglie esterne rovinate e lavate i cespi. Prelevate i cuori e tritateli fini.
Sbollentateli per un istante in acqua bollente salata, scolateli, raffreddateli subito in acqua corrente e sgocciolateli bene.
Sbucciate lo scalogno, tritatelo, fatelo appassire in una casseruola con 40 g di burro, unite la carne e fatela rosolare per 5 minuti, mescolando spesso.
Aggiungete la salsiccia spellata e sbriciolata, il trito di lattuga preparato, una macinata di pepe e un filo di brodo; proseguite la cottura per 15 minuti e fate raffreddare.
Incorporate l'uovo al composto, aggiungete le erbe pulite e tritate, unite il formaggio, mescolate bene il tutto e regolate di sale.
Farcite quindi le lattughe allargando le foglie, legatele alle estremita con spago da cucina o con un filo di rafia perche riprendano la loro forma originaria.
Trasferite i cespi in una teglia da forno, bagnateli con poco brodo e aggiungete il burro avanzato a fiocchetti in superficie.
Fate cuocere in forno gia caldo a 180° per 10 minuti, irrorando spesso le lattughe con il proprio fondo di cottura.  
Servitele calde, accompagnate dal loro sughetto. (Fonte)  
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Secondo di pesce

Lattuga romana farcita con ricotta e gamberi 
Ingredienti
1 grosso cespo di lattuga romana (circa 500 g)
400 g di ricotta pugliese
250 g di gamberi surgelati gia lessati e sgusciati
la scorza di un limone non trattato
un mazzetto di prezzemolo
2 spicchi d'aglio
8 filetti di acciughe sott'olio
6 cucchiai di Oliva Extravergine d'oliva
sale

Preparazione
Pulite la lattuga eliminando le eventuali foglie esterne rovinate, sfogliatela, lavatela e scottatela per un minuto in acqua in ebollizione salata.
Scolatela, raffreddatela sotto l'acqua corrente e stendetela su un telo ad  asciugare.
Tritate la scorza del limone e mescolatela con la ricotta e il prezzemolo lavato e tritato.
Farcite 12  foglie di lattuga con la farcia di ricotta e 3 gamberi ciascuna, arrotolatele e avvolgete gli involtini con altre foglie in modo da chiuderli bene.
Scaldate l'olio con l'aglio in una padella antiaderente (l'aglio non deve arrivare a friggere), unite le acciughe e stemperatele con il dorso di un cucchiaio di legno fino a farle sciogliere.
Adagiate delicatamente gli involtini nella padella insieme ai gamberi rimasti e fateli scaldare per un paio di minuti girandoli delicatamente.
Distribuiteli nei piatti, irrorateli con il fondo di cottura e servite subito.(Fonte)   
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Contorno
Insalata Mille Gusti
Ingredienti
200 g di valerianella
4 foglie di lattuga romana 
1 costola di sedano
1 cespo di indivia belga
8 ravanelli
2 pere
8 olive nere
50 g di pinoli
50 g di gherigli di noce
50 g di Roquefort
2 vasetti di yogurt denso tipo greco
1 cucchiaio di senape
1 scalogno
Oliva Extravergine d'oliva 
1 limone
qb noce moscata, sale e  pepe

Preparazione
Lavate e mondate l'insalata, il sedano (comprese le foglie) e i ravanelli. Lavate le pere, tagliatele a spicchi e spruzzateli di limone, per evitare che anneriscano.
Tagliate a bastoncini il sedano, a pezzetti le foglie piu grandi di insalata e a fettine i ravanelli.
Tostate per qualche minuto i pinoli in una padella a fuoco vivo. Disponete tutti gli ingredienti in una insalatiera, mescolandoli delicatamente.
Unite le olive, i pinoli e le noci.
Riunite nel mixer il Roquefort, lo yogurt, lo scalogno affettato, la senape, un cucchiaio di olio, una grattata di noce moscata, una presa di sale e una macinata di pepe. 
Frullate e servite a parte il condimento preparato in una salsiera.(Fonte)
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Dolce
Frullato di Lattuga e Yogurt
Ingredienti
2 foglie di Lattuga
125 gr di Yogurt Bianco
150 ml di Latte

Preparazione
Lavate e spezzettate le foglie di lattuga, mettetele nel frullatore con lo yogurt e il latte, frullate per qualche minuto.
Versate in un bicchiere capiente; potete eventualmente decorarne la sommità con una foglia di lattuga o un gambo di sedano.(Fonte)

Buon Appetito!

mercoledì 23 maggio 2012

Cucinare i Peperoni

Sono arrivati i nostri Peperoni! Andate a farne incetta al 
Mercato Laurentino, BOX n°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì a Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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Dal Nord al Sud Italia..
Ecco un pò di ricette a base di Peperoni!
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Salsa Ajvar
Ingredienti per 4 persone
600 gr di peperoni rossi grandi (circa 3 pezzi)
1 melanzana
½ cucchiaino di peperoncino in polvere ( o anche un po' di più, dipende dai gusti)
qb. sale e pepe
aceto bianco
50 ml. di olio extravergine d'oliva

Preparazione
La salsa Ajvar è una buona salsa di peperoni, da spalmare sul pane o da usare come accompagnamento a piatti di carne, cevapcici o insalata.
Originaria dei balcani è molto diffusa nella cucina triestina.
Lavate i peperoni preparateli in modo tale da potergli togliere la pelle.
Solitamente io li inforno a 180° fino a che la pelle inizia a staccarsi facendo delle bolle, ma in alternativa potete grigliarli o porli direttamente sul gas, girandoli di tanto in tanto, aspettando che abbrustoliscano.
Una volta abbrustoliti i peperoni, metteteli ancora caldi in un sacchetto di plastica o di carta (è lo stesso) e chiudete bene. Il vapore farà staccare la pelle senza difficoltà.
Nel frattempo ponete sul fuoco una pentola con acqua e aceto (2 parti d'acqua e 1 d'aceto, per una melanzana è sufficiente: ½ l. d'acqua e ¼ l. d'aceto), portate ad ebollizione e poi aggiungete la melanzana sbucciata e tagliata in 4 parti.
Cuocete fino a che diventa morbida.
Mettete in un mixer la melanzana e i peperoni privati dei semi e della pelle, e frullate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.
In un tegame, riscaldate l'olio d'oliva, unite la crema di melanzane e peperoni, aggiustate di sale e pepe e aggiungete il peperoncino.
Fate cuocere, mescolando spesso per 45 minuti circa.

Si conserva, chiuso in frigorifero, per 3-4 giorni.(Fonte)
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Peperoni alla Piemontese
Ingredienti per 4 persone
600 gr. peperoni misti
8 filetti d'acciuga sott'olio
4 spicchi d'aglio
2 cucchiaio prezzemo finemente tritato
olio extravergine d'oliva 

Preparazione
Lavate i peperoni, asciugateli e poi metteteli in una teglia e lasciateli arrostire al grill del forno, oppure scottateli direttamente sulla fiamma dei fornelli.
Quando la polpa dei peperoni si sarà ammorbidita posate i pepe peroni in un piatto fondo e copriteli.
Dopo circa 5 minuti di riposo, eliminate la pelle, i semi ed i filamenti dei peperoni e stendete in un piatto piano le falde di peperone.
Tritate l’aglio e le acciughe sgocciolate, quindi mescolatele al prezzemolo ed a circa 4 cucchiai d’olio.
Spargete l’olio condito sui peperoni.
Il piatto può esser già servito, ma dopo 30 minuti di riposo sarà ancor più gustoso.(Fonte)
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Pollo coi Peperoni alla Romana

Ingredienti per 4 persone
1 pollo in pezzi di circa 1,2 kg
800 g di peperoni di diverso colore (rosso, verde, giallo) 
400 g di pomodorini pizzutelli rossi o di pelati
2 spicchi di aglio interi, schiacciati e scamiciati
1/2 bicchiere di vino bianco secco
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva 
pepe nero di mulinello
sale

Preparazione
Mettete 4 cucchiai di olio di oliva in un tegame di coccio o ghisa oppure a fondo pesante e ricoperto in teflon.
Lasciate scaldare l'olio e mettetevi a rosolare i pezzi di pollo a fuoco medio-alto per 10 minuti.
Aggiungete quindi gli spicchi di aglio schiacciati e fateli dorare in 5 minuti. A questo punto salate con moderazione, bagnate con il vino e lasciatelo evaporare (in 5 minuti). Unite i pomodorini freschi tagliati in quarti e privati dei semi oppure i pelati tritati e fate insaporire per 5 minuti sempre a fuoco alto.
Coprite con un bicchiere di acqua calda e fate riprendere il bollore.
Quindi abbassate la fiamma, coprite parzialmente e fare cuocere per 15 minuti aggiungendo l'acqua necessaria a mantenere l'umido. Unite i peperoni, nettati e tagliati a tocchi, il pepe, un altro po' di sale e portate a cottura in 20 minuti, prima a fiamma alta finchè non è ripreso il bollore, poi a fuoco medio-basso.
Aggiustate di sale verso la fine della cottura e lasciate riposare fino a che il pollo non è quasi freddo, poi riscaldate e servite.
Variante: un rametto di maggiorana aggiunto durante l'ultimo minuto di cottura.(Fonte)
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Peperoni in Agrodolce alla Palermitana
Ingredienti
1 kg di peperoni rossi, gialli e verdi
2 spicchi d’aglio
50 g di passoline (se non abitate in Sicilia, potete usare l’uva sultanina)
50 g di pinoli
¾ di bicchiere di aceto di vino bianco
2 cucchiai di zucchero semolato
80 g di pangrattato
olio extravergine d'oliva
Sale q.b.

Preparazione
Lavare i peperoni, privarli dei peduncoli, dei semi e dei filamenti.
Tagliarli a striscioline e metterli in acqua e sale per circa quindici minuti. Nel frattempo sbucciare l’aglio e tritarlo dopo averlo privarlo del germoglio. Sciacquare le passoline e i pinoli e lasciarli in acqua. Sciogliere lo zucchero nell’aceto.
Scolare e spremere con le mani i peperoni , metterli in una padella con abbondante olio d’olive, aggiustare di sale, coprirli e farli appassire a fuoco lento, girando di tanto in tanto; a questo punto aggiungere aglio, passoline e pinoli sgocciolati e mescolare per bene.
A cottura ultimata unire il pangrattato, farlo rosolare e quindi versare l’aceto con lo zucchero e farlo evaporare a fiamma alta.
Servire freddo.(Fonte)
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E per finire il piatto più famoso della tradizione italo-siciliana...
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La Peperonata
Ingredienti
1 Kg di peperoni
un peperoncino piccante
1 kg di patate
500 g di pomodori
1 spicchio d’aglio
qualche foglia di basilico
qb. olio extravergine d'oliva
qb. sale 


Preparazione
Prima di tutto sbucciate e tagliate a spicchi le patate, friggetele in abbondante olio d’oliva e condite con sale. 
Una volta pronte mettetele da parte in un contenitore. 
Fatto questo, lavate per bene i peperoni, tagliateli a falde privandoli dei semi. 
Fate friggere i peperoni insieme al peperoncino piccante tagliato a pezzettini fino a fare appassire il tutto. Aggiungete i peperoni alle patate fritte e mescolate.
Prendete uno spicchio d’aglio e fatelo soffriggere per circa un minuto nella stessa padella in cui avete fatto cuocere i peperoni, dopodiché aggiungete i pomodori tagliati a pezzettini e fare cuocere il tutto fino a quando avrete ottenuto una salsina. 
Aggiungete le patate e i peperoni che avevate precedentemente messo da parte. Fate cuocere il tutto per qualche minuto e infine condite con sale e qualche foglia di basilico.
Questo piatto lo si può gustare caldo, freddo, o a temperatura ambiente e si può usare come antipasto, contorno o secondo piatto.(Fonte)

Buon Appetito!

Stagione di...Peperoni

Sono arrivati i nostri Peperoni! Andate a farne incetta al 
Mercato Laurentino, BOX n°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì a Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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I Peperoni
Storia
Il peperone (Capsicum annum) è un ortaggio della famiglia delle Solanacee, originario dell'America del Sud (Brasile).
Il peperone ha fatto la sua comparsa sulle tavole europee quando venne importato in Spagna verso la metà del 1500; poi arrivò in Italia, e solo nel 1700 in Ungheria, una delle principali produttrici di paprika, spezia ottenuta da particolari varietà di peperoni, che vengono fatti essiccare, ridotti in polvere e mescolati con farina di frumento.
I botanici del tempo lo battezzarono Capsicum annum, prendendo spunto dalla parole greca kapto, che tradotto letteralmente suona come "mangio avidamente".
C'è anche un'altra versione: "capsicum" deriverebbe dal latino capsa, ovvero scatola, nome che si addice alla forma dell'ortaggio e al fatto che all'interno ha molti semi.
Della pianta del peperone consumiamo il frutto, una bacca cava e carnosa inizialmente verde, ma che a completa maturazione dei semi assume una colorazione gialla o rossa; nella polpa, nei semi tondi e schiacciati.
Se il peperone sarà destinato alla trasformazione in sottaceti, verrà raccolto quando sarà acerbo, cioè verde, invece per il consumo fresco o l'inscatolamento, il frutto verrà staccato all'inizio della sua colorazione gialla o rossa, mentre a maturità completa si raccolgono solo prodotti da essiccamento.
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Varietà
Il peperone è una pianta che produce tantissime varietà di frutti con caratteristiche molto diverse tra loro, ma in linea di massima, si può distinguere tra peperoni piccanti (o peperoncini) e peperoni dolci, tra peperoni costoluti da tavola, dai frutti quadrati o rettangolari, oppure tra quelli dai frutti appuntiti o dalle forme coniche allungate o molto schiacciate come nei peperoni pomodoro.
Le più apprezzate per il consumo allo stato fresco sono così suddivise:
A frutto dolce:
a)Forma quadrangolare, come il “Giallo San Valentino”, il “Rosso quadrato dolce di Nocera”, il “Torpedo” o il “Peperone pomodoro”;
b)Forma allungata, come il “Lungo Marconi”, il “Lungo di Chiasso”,il “Corno di toro” o il “Verticus”
c)Forma allungata di cui dolci sono il “Peperoncino lungo, sottile dolce per sottaceti", il “Sigaretta”o il “Lungo del Veneto” e di piccanti come il “Peperoncino lungo sottile di Cajenna”
d)Forma troncata come il“Quadrato piccolo del Veneto”, il “Piccolo di Firenze” “Parigino”,o il “Nano quarantino d’Asti”.
Le varietà piccanti, che, com’è noto, si consumano, di preferenza essiccate e per condimenti, sono più ricche di vitamine delle altre, tanto che raggiungono valori 300 volte maggiori di ciascuno degli altri ortaggi coltivati.
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Proprietà
La caratteristica principale del peperone è il suo elevato contenuto di vitamina C, e contiene anche vitamina A; è decisamente poco calorico, poiché è costituito per oltre il 90% da acqua, e il che lo rende adatto alle diete dimagranti.
Le varietà dolci sono generalmente quelle preferite dai consumatori, per la migliore digeribilità e appetibilità.
Le varietà piccanti hanno un tenore medio di acido ascorbico altissimo, e sono sconsigliate a chi soffre di ulcera o iperacidità gastrica e ai bambini; però, per la presenza di carotenoidi (contro i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare) e sali minerali, hanno il pregio di stimolare la vitalità dei tessuti e di attivare il circolo venoso e capillare prevenendo le malattie vascolari.
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Preparazione e Conservazione
I peperoni si possono conservare in frigorifero per 4-5 giorni nel cassetto delle verdure, in alternativa potete conservarli sott’aceto o sott’olio. Se essiccate e macinate dei peperoncini piccanti potete conservarli in vasi di vetro, lontani da luce o fonti di calore. I peperoncini piccanti si conservano in genere sott'olio. Quelli di Cajenna, dai quali si ricava la paprika, si essiccano al sole e poi si macinano.
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Cucina
Il peperone può essere mangiato crudo nelle insalate, in pinzimonio o nella bagna cauda, tipico piatto piemontese a base di acciughe dove vengono intinte verdure ed altro ancora.
Il peperone viene usato in preparazioni come la peperonata, arrostito sulla brace, viene fatto ripieno, fritto con altri ortaggi (ottimi fritti con le patate, e melanzane) o nella caponata.
Nel peperone, le sostanze più indigeste sono contenute nella buccia, quindi, per chi non lo tollera, è meglio arrostire i peperoni sulla griglia ed eliminare totalmente la buccia e consumare la sola polpa condita con olio e sale.
In base alla preparazione, bisognerà optare per una varietà o un’altra di peperone: per una peperonata andranno bene tutte le varietà, se si vorranno arrostire sarà meglio scegliere quelli grossi e carnosi; per friggerli saranno ideali i "friarelli dolci", mentre quelli tondeggianti saranno ideali per essere farciti.
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Valori nutrizionali per 100 grammi
Peperoni gialli: 27 kcal
Peperoni rossi dolci: 31 kcal 
Peperoni verdi: 20 kcal 
Carboidrati: 5.36 g
Proteine: 0.98 g
Grassi: 0.22 g
Fibre: 1.57 g
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Curiosità
Narra la leggenda che una giovane ungherese fosse stata costretta a vivere nell’harem di un pascià turco nella città di Buda (è l’antica città su una collina a sinistra del Danubio che nel 1873 venne unita alle città di Óbuda e Pest per dar vita a Budapest).
La giovane era contadina e, di nascosto, spiava i giardini del palazzo: aveva così scoperto i peperoni. Liberata, la ragazza tornò al suo paese e insegnò a coltivare i peperoni e a ricavarne la paprica.
Paprica (o paprika), in ungherese, infatti, significa proprio peperone e il nome indica tanto la solanacea che la spezia.
Come si arguisce dall’aneddoto, la paprica è una spezia che potremo definire universale: il nome deriva dall’Ungheria, la spezia in sé dalla Turchia che a sua volta l’aveva presa dall’India.
E, a monte, c’è il peperone che è originario delle Americhe.
Sempre per rimanere nell’ambito storico, abbiamo che nell’Ottocento i fratelli Pálfi ebbero l’idea di togliere le venature interne del peperone e ottennero, così, la paprica dolce: di fatte aveva eliminato la maggior parte della capsaicina, il principio attivo, cioè, che dà il sapore piccante.
Poi, grazie al cuoco francese Georges Auguste Escoffier (1846-1935) la paprica fece il suo ingresso in Europa.
Infine, Albert Szent-Györgyi de Nagyrápoltm, Premio Nobel per la medicina 1937, riuscì a scoprire nel peperone (e nella paprica) la fonte dell’acido ascorbico (vitamina C), mettendo fine, in questo modo, alla morte per scorbuto, malattia che uccise migliaia di marinai.

lunedì 21 maggio 2012

Cucinare le Ciliegie

Sono arrivate le nostre Ciliegie! Andate a farne incetta al 
Mercato Laurentino, BOX n°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì a Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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"tra fiori di pesco 
che sbocciano ovunque 
il primo fior di ciliegio"
Matsuo Bashõ
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Ecco un intero Menù a base di Ciliegie!
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Antipasto
Insalata di Ciliegie, Mele e Noci
Ingredienti
12 ciliegie denocciolate 
3 mele Granny Smith
3 gambi di sedano
4 cucchiai di maionese
4 cucchiai di yogurt alle ciliegie
4 cucchiai di noci tritate
crescione q.b.

Preparazione
Lavare le mele, togliere il torsolo e tagliare a cubetti lasciando la buccia.
Tagliare il peduncolo alle ciliegie Roane e tagliarle a metà.
Togliere i filamenti duri ai gambi di sedano e tagliarli a cubetti.
Mescolare il tutto con lo yogurt e la maionese.
Servire disponendo il tutto su di un letto di crescione e spargere le noci tritate.(Fonte)
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Primo
Insalata di Riso Venere e Ciliegie
Ingredienti per 6 persone
500 gr di riso Venere (o altro riso integrale cotto, ancora tiepido)
4 manciate di piselli mangiatutto sbollentati
85 gr di noci tostate  
ca. 200 gr di ciliegie denocciolate
ca. 120 ml di olio extravergine d’oliva 
ca. 60 ml di aceto di vino bianco
1 manciata di foglie di basilico (tagliate molto grossolanamente)
caprino o feta sbriciolata a piacere
sale

Preparazione
Preparare una vinaigrette frullando un terzo delle ciliegie con l’olio, l’aceto e sale quanto basta. Preparare il riso.
Mischiare il riso ancora tiepido, i piselli mangiatutto, le ciliegie, le noci, e il basilico e condire il tutto con la vinaigrette. Aggiungere infine il formaggio sbriciolato e guarnire con qualche foglia di basilico. Servire subito. (Fonte)
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SECONDI
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Secondo di Pesce
Filetti di branzino con ciliegie e zucchine 
Ingredienti
200 g Ciliegie

1 n Lime
4 fette Spigola o Branzino
2 n Zucchine
2 rametto Origano Fresco
1 cucchiaio Pane Grattugiato
2 cucchiaino Pasta Di Capperi
30 g Pistacchi Sgusciati
qb olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino Pepe Rosa 
qb Sale e Pepe Bianco

Preparazione
Immergete i pistacchi per 2 minuti in acqua bollente salata, scolateli, sbucciateli e tritateli grossolanamente.
Spuntate e affettate le zucchine sottilissime, quindi grigliatele sulla bistecchiera. Snocciolate le ciliegie e tagliatele a pezzi.
Mescolatele con le zucchine e fatele marinare nel succo di lime emulsionato con 6 cucchiai di olio,sale e pepe.
Mescolate il pangrattato con la pasta di capperi e 1 cucchiaio d'olio. Spalmatelo sul pesce, cospargete di pistacchi, arrotolate i filetti, in modo che le estremita si sovrappongano leggermente, e legateli con refe incolore.
Trasferiteli in una teglia foderata di carta oleata, conditeli con un filo d'olio e cuoceteli in forno a 200°per 10 minuti.
Estraete il pesce, aromatizzatelo con il pepe rosa e servitelo accompagnato dalla marinata di ciliegie e zucchine cosparsa di origano.(Fonte)
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Salsa per Carni
Chutney di ciliegie Ingredienti
4 cu Aceto Di Mele
250 g Ciliegie
2 n Cipolla Rossa
5 n Peperoni Rossi  qb Pepe e Sale
qb Zenzero
2 cu Zucchero Di Canna

Preparazione
Leva i noccioli alle ciliegie
tagliandole a meta se non possiedi l'apparecchio specifico.
Mettile in un pentolino con la cipolla finemente affettata,il peperone tagliato a striscioline sottili, un pezzo di circa 2 cm di zenzero sminuzzato, l'aceto, lo zucchero, sale e pepe.
Metti il pentolino sul fuoco basso e lascia cuocere per 30-40 minuti circa, scoperto, mescolando ogni tanto. La consistenza deve essere simile a quella di una marmellata: ricordati pero che, raffreddando, diventera piu soda.
Servi il chutney per accompagnare carni bianche, come la braciola di maiale o il petto di tacchino, oppure con gli affettati, al posto dei soliti sott'aceti.(Fonte)
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CONTORNI
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Insalata di ciliegie e camembert 

Ingredienti
200 g Camembert
200 g Carote
400 g Ciliegie 
qb Erba Cipollina
2 n Gambo Di Sedano
2 cucchiai olio extravergine d’oliva
200 g Radicchio Variegato
qb Sale  

Preparazione
Lavate con cura le ciliegie, eliminate il picciolo, apritele a meta e snocciolatele.
Pulite il sedano,raschiate le carote e tagliate tutto a bastoncini sottili . Lavate anche l'erba cipollina e tagliuzzatela con le forbici.
Mettete a bagno il radicchio variegato, asciugatelo e spezzettatene le foglie. Trasferitele in una ciotola, mescolatele con il sedano, le carote e l'erba cipollina, e condite con l'olio extravergine e il sale.
Private il camembert della crosta, dividetelo in tocchetti e modellateli con le mani a forma di piccole biglie
Aggiungetele all'insalata assieme alle ciliegie e servitele in ciotole individuali.(Fonte)
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Insalata di ciliegie, spinaci e noci 
Ingredienti
ciliegie di Vignola
spinaci novelli
noci
feta greca
aceto balsamico tradizionale di Modena
olio extravergine d’oliva
sale e  pepe bianco

Preparazione
Monda, lava e sgronda bene gli spinaci.
Con un coltellino taglia a metà le ciliegie lavate ed elimina i noccioli.
Taglia il formaggio a cubetti, tipo macedonia.
Rompi le noci cercando di ottenere due parti uguali dal gheriglio.
Nei singoli piatti poni gli ingredienti nell’ordine con cui li hai preparati.
Condisci con poco olio, sale e pepe di mulinello.
Completa con alcune gocce di aceto balsamico.(Fonte)
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DOLCI
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Dolce al forno
Clafoutis di ciliegie 
Ingredienti
20 g Burro
500 g Ciliegie 
4 cu Farina
1 dl Latte
3 n Uova
3 cu Zucchero A Velo  

Preparazione
Scegli ciliegie mature ma ancora ben sode perche poi cuocendo si spappolerebbero. Lavale con cura, elimina il picciolo e il nocciolo con l'apposito attrezzo lavorando sopra una ciotola per raccogliere il loro succo.
Sguscia le uova in una ciotola, unisci 2 cucchiai di zucchero a velo e sbattile con la frusta a mano facendo attenzione che non si formino grumi, poi unisci la farina facendola scendere da un setaccino (sempre per non formare grumi) e incorpora il latte versandolo a filo e continuando a sbattere con la frusta a mano.
Imburra una tortiera bassa di porcellana (il clafoutis infatti non viene sformato, ma servito nel recipiente di cottura), disponivi le ciliegie in un solo strato, versa il composto di uova e fai cuocere in forno gia caldo a 180° per 20 minuti circa. Trascorso il tempo indicato, togli dal forno il recipiente e spolverizza la superficie del clafoutis con lo zucchero a velo rimasto fatto scendere da un setaccino e cuoci per altri 15 minuti. Servi il dolce tiepido. (Fonte)
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Dolce in padella
Ingredienti
50 g Burro
150 g Ciliegie Sotto Spirito 
125 g Farina
1.3 dl Latte
qb Sale
4 n Uova
qb Zucchero A Velo
50 g Zucchero Semolato 
Preparazione
Mettete la farina in una ciotola e incorporatevi lo zucchero semolato, i tuorli e una punta di sale. Versatevi a filo il latte freddo e amalgamate bene il tutto.
Montate gli albumi a neve fermissima e incorporateli al composto, a cucchiaiate e mescolando delicatamente per non smontarli.
Fate fondere il burro in una padella, versatevi la pastella e fatela dorare leggermente da un lato.
Girate la frittata quando non e ancora del tutto rappresa, sminuzzatela con una paletta, aggiungetevi le ciliegine sgocciolate e proseguite la cottura spezzettandola ancora, fino a quando sara un po' dorata e completamente rappresa.
Cospargete il tutto con 3 cucchiai di zucchero a velo vanigliato e servite immediatamente.(Fonte)
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Conserva 
Ciliegie sotto spirito
Ingredienti
1 l Alcool Puro
qb Cannella
4 n Chiodi Di Garofano
1 kg Ciliegie 
1 n Limoni
300 g Zucchero

Preparazione

Lavate le ciliegie, stendetele su un telo, asciugatele delicatamente con un altro telo evitando di schiacciarle e tagliate il picciolo di ognuna con le forbici a un centimetro dalla base.
Sistemate le ciliegie nei vasi sterilizzati e perfettamente asciutti della capacita di mezzo litro, facendo in modo che non superino i bordi. Unite la scorza del limone a pezzetti, i chiodi di garofano e la cannella.
Portate a ebollizione 3 dl d'acqua in una casseruola con lo zucchero; quando quest'ultimo sara sciolto, togliete dal fuoco lo sciroppo ottenuto e mescolatevi l'alcol; versate il mix sulle ciliegie, chiudete i vasi ermeticamente e riponeteli in dispensa.
La conserva si mantiene per un anno, prima dell'uso, però, lasciatela riposare per un mese almeno.(Fonte)

Buon Appetito!