venerdì 14 dicembre 2012

Cucinare il...Cavolo Cappuccio

Cucinare il Cavolo Cappuccio! La trovate 
al Mercato Laurentino, BOX N°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì al Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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Del cavolo cappuccio ne avevamo già parlato in un post precedente, consigliando una ricetta che lo vedeva consumato a crudo.
Ora proponiamo la cottura del cavolo secondo una tradizionale ricetta trentina!



Strudel di Pancetta e Cavolo Cappuccio


Ingredienti
500 g di pasta sfoglia
 
1 kg di cavolo cappuccio
1 cipolla
100 g di pancetta affumicata
1/8 l di vino bianco 
cumino
sale e pepe

Preparazione
Soffriggete la cipolla con la pancetta e i cavoli tagliati a listarelle.
Sfumate con il vino bianco, aggiustate di sale e pepe ed aggiungete il cumino.
Cuocete per 20 minuti.
Stendete la pasta, riempite con il composto e chiudete lo strudel.
Infornate a 180° per una mezz'ora.(Fonte)
Se volete preparare la Pasta sfoglia a mano ecco il video proposto da Giallo Zafferano!
Buon Appetito!

venerdì 7 dicembre 2012

Cucinare i..Cardi

Sono arrivati i nostri Cardi! Andate a farne incetta al 
Mercato Laurentino, BOX n°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì a Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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Avevamo già parlato in precedenza del Cardo e delle sue proprietà! 
Ora che è di nuovo arrivata la stagione di quest'ortaggio è tempo di sperimentare nuove ricette!
I Cardi gratinati sono un delizioso contorno natalizio..ecco come farli.
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Cardi Gratinati
Ingredienti
1 kg di Cardi
80 g Burro
1 bicchiere Latte
1 cucchiaio Farina
80 g Fontina
80 g Emmental
50 g Parmigiano
1 Limone
Sale q.b.

Preparazione
È importante pulire bene il gobbo sfilandolo, un po’ come si fa col sedano e togliendo la pellicina bianca che riveste l’interno delle foglie, si taglia a pezzi lunghi circa 8 cm e si tuffa immediatamente in acqua acidulata con limone, perché tende a scurire come il carciofo. 

Dopo averli ben sciacquati, si lessano in acqua bollente con spicchi di limone e si scolano piuttosto al dente trasferendoli in una ciotola.
Fate sciogliere il burro e versatelo sui gobbi, mescolate bene in modo che risultino ben unti.
Sciogliete la farina in un bicchiere di latte freddo e versatelo facendolo passare atraverso un colino sui gobbi.
Prendete una pirofila ovale, imburratela e disponeteci un primo strato di cardi ben scolati. Ricopriteli con la fontina e l’emmenthal ricoprite con un altro strato di cardi su cui verserete il composto di latte, burro e farina avanzato nel fondo della ciotola dei gobbi e una bella spolverata di parmigiano grattugiato.

Infornate a 180° per circa 40 minuti il tempo necessario a che si formi una bella crosticina dorata. (Fonte)
Buon Appetito!

venerdì 30 novembre 2012

Stagione di...Puntarelle!

Sono arrivate le nostre Puntarelle! La trovate 
al Mercato Laurentino, BOX N°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì al Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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Le Puntarelle
La cicoria asparago è una verdura facente parte della famiglia della cicoria, dal sapore amarognolo. In alcune zone d'Italia viene chiamata catalogna.
Ci sono comunque almeno due tipi: uno più alto ed eretto, il quale essendo più amaro si presta meglio alla cottura; l'altro più basso, a costa larga, i cui germogli si nascondono all'interno del cespo, sono buonissimi da mangiare crudi (spesso con aggiunta di aglio e acciughe sotto sale) e sono noti come puntarelle, piatto tipico della cucina romana e diffusi anche nella cucina campana.
La catalogna contiene fosforo, calcio e vitamina A, inoltre ha la proprietà di stimolare le funzioni digestive e diuretiche.
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Insalata di Puntarelle alla Romana
Ingredienti
500 gr di Germogli
4 filetti di acciughe sott'olio
2 Cucchiai di Aceto di Vino Bianco
1-2 spicchi d'Aglio
4 cucchiai d'Olio Extravergine d'Oliva
Sale Pepe bianco
Preparazione

Come si Puliscono
La prima operazione da fare per preparare questa insalata alla romana è mondare le puntarelle.
Se  il cespo è molto sporco di terra, sciaquatelo sotto l'acqua fredda corrente e sgocciolatelo.
Eliminate le foglie più  dure e fibrose e staccate i germogli (le puntarelle) dal cespo. 
Con un coltello, private le puntarelle della parte finale più dura.
Tagliate a metà le puntarelle e dividete ogni metà in altre striscioline sottili (almeno 4 o 5, a seconda dello spessore). Procedendo in questo modo dovrete ottenere 8 -10 fili da ciascun germoglio che sciacquerete sotto l’acqua corrente
Prendete una ciotola capiente, riempitela di acqua e ghiaccio e immergeteci le puntarelle, in questo modo oltre  ad attenuare il sapore amarognolo, l’acqua ghiacciata conferirà  loro il tipico aspetto arricciato. Tenete le puntarelle in ammollo per almeno un’ora. 

Preparazione della Salsa
In un mortaio ponete l’aglio schiacciato, i filetti di alici sminuzzati e un paio di cucchiai d’olio, cominciate a pestare, unite poco alla volta l’aceto di vino bianco, il restante olio quindi insaporite con il sale, il pepe bianco e continuate a pestare fino a ottenere un’emulsione piuttosto omogenea.
Se non avete un mortaio potete eseguire questa operazione in un mixer, in questo caso frullate tutti gli ingredienti contemporaneamente.
Una volta trascorso il tempo necessario scolate bene le puntarelle e versatele in una ciotola capiente, versateci sopra la salsa e mescolate bene affinchè le puntarelle si insaporiscano uniformemente, quindi servite immediatamente.
È opportuno condire le puntarelle non troppo tempo prima di portarle in tavola, perché macerando per troppo tempo nel condimento, potrebbero perdere la loro caratteristica croccantezza.(Fonte)
Buon Appetito!

mercoledì 14 novembre 2012

Stagione di...Olive!

Sono arrivate le nostre Olive! La trovate 
al Mercato Laurentino, BOX N°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì al Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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L'Italia è il secondo produttore in Europa e nel mondo di olio di oliva con una produzione nazionale media di oltre 464 000 tonnellate, due terzi dei quali extravergine e con ben 41 denominazioni DOP e un'IGP riconosciute dall'Unione europea.
Nel nostro piccolo abbiamo contribuito al numero raccogliendo a mano le olive dei nostri alberi!
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Raccolta a mano
Nel metodo piu’ diffuso della raccolta a mano, per gli alberi di medie o grandi dimensioni, si stendono delle grandi reti sotto l’albero ed in genere si utilizzano dei “pettini” con i quali letteralmente si accarezzano i ramoscelli, per far cadere le olive nelle reti o direttamente nel paniere, senza pero’ rovinare le olive ne’ la pianta.
Quando si sono fatte cadere tutte le olive mature dell’albero si raccoglie la rete.
Due raccoglitori prendono la rete dai due lati e la trascinano in modo da raccogliere tutte le olive al centro della stessa, si eliminano eventuali olive bacate o ramoscelli secchi che potrebbero trovarsi tra le olive appena raccolte, ed infine la rete viene sollevata ed il contenuto viene gentilmente lasciato cadere in una cassetta, generalmente in plastica, dove le olive resteranno fino al momento della molitura (non piu’ di 48 ore per un buon extravergine).
Dopo di che si portano le olive al frangitoio e si aspetta la venuta del proprio olio!
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Cucina
E in ultimo un consiglio per friggere le patatine, il pesce, le verdure, i dolci:
per ottenere i risultati migliori è bene friggerle più volte!
La prima, a bassa temperatura e pò più a lungo delle altre, per assicurarsi che siano cotte perfettamente all'interno.La seconda e la terza permettono di renderne croccante e asciutto l'esterno.
Buon Appetito!

mercoledì 7 novembre 2012

Cucinare il...Cavolo Cappuccio

Cucinare il Cavolo Cappuccio! La trovate 
al Mercato Laurentino, BOX N°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì al Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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Il cavolo cappuccio
Il cavolo cappuccio (Brassica oleracea) fa parte della famiglia delle crocifere, venne importato in Europa dall’Asia Minore 600 anni prima di Cristo e si è diffuso principalmente nel Nord dell’Europa, poichè questo ortaggio ben sopporta il clima rigido.
Possiede un’alta percentuale di acqua, un basso valore energetico (20 Kcal/100g di parte edibile), un equilibrato contenuto vitaminico e un discreto contenuto in calcio, fosforo e potassio.
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In cucina, il cavolo cappuccio può essere consumato cotto (anche se la cottura prolungata distrugge la maggior parte dei nutrienti), stufato, brasato, saltato in padella, cotto al vapore o farcito con riso oppure carne, può essere gustato crudo in una deliziosa insalata (lasciatelo una mezz'ora in frigorifero tagliato così acquisterà più sapore), ottimo insieme a carote, patate e unito alla salsiccia.
Alcuni nutrienti del cavolo-cappuccio infine, potenziano le difese organiche (American Cancer Society), sono utili nelle infiammazioni delle vie respiratorie, nelle sindromi artrosiche, nelle gastriti, nelle ulcere gastriche e duodenali, nelle coliti ulcerose e negli stati di affaticamento.
Quindi eccovi una ricetta fresca e veloce per iniziare a conoscere quest'ortaggio!
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Coleslaw (ricetta americana)
Ingredienti
1,2 kg. di cavolo da insalata
1 cipolla dolce
1 peperone verde 
1 carota grande
 250 ml. di maionese
 50 ml. di aceto di mele
2 cucchiaini di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di pepe  

Preparazione
Pulite le verdure e lavatele.
Affettate sottilmente il cavolo, la cipolla e il peperone.
Grattugiate la carota.
Riunite tutte le verdure in una capace insalatiera, aggiungete il sale e il pepe e mescolate.
Sbattete in una ciotola la maionese, l’aceto e lo zucchero, e conditele verdure con questa salsa.
Lasciate riposare in frigorifero per almeno un’ora, mescolando di tanto in tanto.

Cucina Americana
Il coleslaw è una insalata agrodolce tipica della cucina americana.
È fatta di verdure varie, ma dove di solito non manca il cavolo, e tutte le verdure sonotagliate a striscioline sottilie e poi condite con maionese aceto e un pochino di zucchero: non preoccupatevi il risultato è un sapore fresco, piacevolmente agrodolce. Questa insalata è perfetta per accompagnare le grigliate di carne, ma anche gli arrosti ed i fritti, soprattutto se si tratta di cibi piccanti.

Buon Appetito!

Fonti: giallo zafferano, butta la pasta,

lunedì 8 ottobre 2012

Cucinare la...Zucca

Cucinare le Zucche La trovate 
al Mercato Laurentino, BOX N°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì al Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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Il  Nusät
Il nusät è una torta a base di polpa di zucca che appartiene alla tradizione gastronomica dell’Oltrepò pavese.
A che epoca risalga il primo “nusät” non è dato sapere con esattezza, ma è certo che facesse parte delle sette portate che componevano la cena dell’antivigilia di Natale.
Sin dal Medioevo, la sera del 23 dicembre si usava consumare una cena di magro, ma molto abbondante, con ben sette pietanze. Questo perchè dalla mezzanotte dello stesso giorno, non si sarebbe più potuto mangiare nulla fino alla mezzanotte del 24 dicembre dove si poneva fine al tempo penitenziale dell’Avvento.

La ricetta
La ricetta si è tramandata oralmente per generazioni e, nel tempo, ciascuno l’ha adattata ai propri gusti e arricchita di nuovi ingredienti:
dalla mostarda ai canditi, alle uvette, dalle mandorle, al mascarpone, alla polvere di cacao. Le varianti moderne hanno tuttavia snaturato il classico “nusät”, trasformando in un prodotto dolciario la modesta torta salata che veniva composta con i pochi ingredienti disponibili in inverno nelle dispense delle case di campagna:
polpa di zucca, una presa di sale, pangrattato e formaggio grana legati con un uovo e un soffritto di olio, burro e cipolla.
Essendo il nome evocativo delle noci, chi poteva permetterselo usava guarnire la torta con i gherigli, introducendo, però, un “ingrediente” non previsto dalla ricetta originale.

Ingredienti
800 g. di zucca pulita
60 g. di formaggio grana padano
60 g. di pane grattuggiato
Un uovo intero
Una cipolla
Sale, pepe
noce moscata
burro, olio

Preparazione
Cuocere la zucca in uno dei seguenti modi a piacere: o al vapore per circa 20 minuti o in acqua per circa 15 minuti o al forno a 180° per circa 40 minuti.
Tagliare una cipolla e farla tostare in olio e burro, togliere la cipolla e lasciare da parte olio e burro.
Una volta cotta la zucca, passarla nello schiacciapatate e mescolarla con il pangrattato, il grana, l’uovo, la noce moscata e il sale.
Unire il composto all’olio e burro, preparati precedentemente.
Stendere il composto in una teglia o pirofila (di 2 – 3 centimetri di altezza) imburrata e cosparsa di pangrattato.
Passare sulla superficie una forchetta per creare una decorazione e aggiungere qualche fiocco di burro.
Cuocere in forno per 35 minuti a 150°.
Facoltativo: dopo aver tolto il nusät dal forno posizionare sulla superficie qualche gheriglio di noce.

Fonti: zuccaberrettina

giovedì 13 settembre 2012

Cucinare le...Cipolle Rosse!

Cucinare le Cipolle Rosse di Tropea! La trovate 
al Mercato Laurentino, BOX N°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì al Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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Storia
Delle Cipolle abbiamo già parlato nei post precedenti.
La "Rossa di Tropea" è il nome dato alla cipolla rossa (Allium cepa) coltivata tra Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, e Campora San Giovanni, nel comune di Amantea, in provincia di Cosenza, lungo la fascia tirrenica.
Fonti storiche attribuiscono al popolo dei Fenici l'introduzione di questa varietà di cipolla sulla fascia tirrenica meridionale della Calabria.
I Greci, poi, la commercializzarono nel mediterraneo, come testimoniano alcuni reperti archeologici ritrovati lungo la costa tirrenica intorno a Vibo Valentia.



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Cucina
Le particolari sostanze contenute nei suoli di questa zona la rendono dolce e dal gusto leggero e raffinato.
In cucina si usa nel soffritto o cruda nell'insalata, cotta per fare marmellate e gelato e la famosa Crostata di Cipolle Rosse, piatto tipico della zona di Tropea.
I bulbi più piccolini invece possono essere preparati per fare sottaceti.
Per preparala eliminate la parte esterna, di consistenza cartacea, e tagliate le estremità.
Non mettere le cipolle sotto l’acqua (rimedio usato per ridurre il bruciore agli occhi mentre le si taglia), poiché questo influisce negativamente sul loro sapore.
Possono essere conservate a temperatura ambiente, in un luogo fresco e asciutto, per 2-3 settimane circa fino a che non si presentino germogli.
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Proprietà
La Cipolla Rossa contiene vitamina C, ferro, vitamina E, selenio, iodio, zinco e magnesio.
Riassumiamo così le sue proprietà: 
1) Espettorante: lo sciroppo di cipolla con un po' di miele è un rimedio ideale per alcune affezioni respiratorie; i gargarismi con brodo di cipolla decongestionano invece la faringe e sono molto utili in caso di tonsillite.
2) Ipotensore, diuretico, depurativo: si consiglia a chi soffre di trombosi perché fluidifica il sangue e ne facilita la circolazione.
3) Tonificante dell'apparato digerente e dell'organismo in generale: aiuta la digestione e l'assimilazione del cibo, anche se è sconsigliata a chi soffre di iperacidità e di ulcera gastroduodenale persistente. Stimola la funzione metabolica e disintossicante del fegato e pertanto è consigliabile a che soffre di alcune malattie epatiche. Normalizza la flora intestinale e rallenta i processi putrefattivi che liberano sostanze tossiche legate al cancro del colon e del retto. Contiene enzimi che attivano il metabolismo e che stimolano la produzione del sangue (effetto antianemico), apportando ferro ed oligoelementi.
4)Vermifugo: è efficace contro gli ascari e gli ossiuri; in questo caso la cipolla deve essere consumata cruda.
5) Antibiotico: l'azione del suo succo, applicato esternamente, è stata dimostrata su vari batteri cause di infezioni della pelle.
6) Cosmetico: in uso esterno la cipolla stimola la crescita dei capelli, ammorbidisce e rende più bella la pelle, purifica le pelli impure con foruncoli e acne.
7) Ipoglicemizzante: per effetto della glucochinina abbassa il livello di glucosio nel sangue permettendo di ridurre le dosi di insulina o di farmaci specifici.
8) Lassativo: per gli olii contenuti i essa.
9) Afrodisiaco: l’ossido nitroso svolge un’azione preventiva contro l’impotenza e ha potere di stimolante sessuale, per questo, (almeno così è sostenuto da qualcuno), anticamente in Egitto si preparavano decotti di cipolla per stimolare la libido.
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Ricetta
Marmellata di Cipolle Rosse di Tropea
Ingredienti
1,2 Kg di cipolle rosse di Tropea 
200 ml di aceto di mele
250 g di zucchero bianco
250 g di zucchero di canna

Procedimento
Pulire le cipolle eliminando lo strato esterno di consistenza cartacea.
Scartare quelle non perfettamente integre.
Tagliarle a metà per il senso della lunghezza, eliminare la parte interna se di colore verde ed affettarle molto finemente.
Per la preparazione sarà necessario ricavare 1 Kg di cipolle al netto degli scarti.
Mettere le cipolle in un'ampia ciotola di vetro, unire l'aceto, mescolare e lasciar riposare per 4 ore coperto con uno strofinaccio.
Mescolare accuratamente con due cucchiai ogni ora circa.
Aggiungere i due tipi di zucchero, mescolare e lasciar riposare altre 4 ore, sempre mescolando ogni ora. Mettere le cipolle in una pentola di acciaio e farle cuocere a fiamma dolce, mescolando di tanto in tanto, per 30-40 minuti.
La marmellata deve risultare fluida, ma non troppo acquosa.
Appena è pronta metterla nei vasi ben puliti, chiuderli con capsule nuove e ribaltare i vasetti in modo che avvenga il processo di autosterilizzazione.
Lasciarli capovolti finché non si saranno raffreddati.
Quando si ribaltano dovranno aver formato il vuoto.
Se così non fosse procedere con la sterilizzazione in pentola.
Avvolgere i vasi con degli stracci puliti, metterli in una capace pentola in modo che non si muovano ed unire acqua fredda fino ad averne almeno una decina di centimetri sopra i vasi. Mettere sul fuoco e far bollire per 30 minuti calcolati da quando l'acqua comincia a bollire vistosamente.
Trascorso il tempo indicato spegnere il fuoco e lasciare i vasetti a raffreddare nell'acqua. Conservare in luogo fresco e asciutto, possibilmente al buio. 
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Curiosità
Piantata e raccolta proprio come una volta, oggi è lavorata dalle donne che la strappano dal terreno, la privano di gambo e radice e la sistemano nei grossi sacchi di corda da 10 chili. Oppure viene appesa dopo aver realizzato le famose "trecce", fatte con gambi già essiccati al sole: entrando nella zona di Capo Vaticano, non è difficile scorgerle a decoro di balconi, addobbati come giardini fioriti.




La Cipolla
"Io ho cantato quanto esiste, cipolla,
ma per me tu sei
più bella di un uccello
dalle penne abbaglianti,
sei per i miei occhi
globo celeste, coppa di platino,
danza immobile
di anemone niveo,
e vive la fragranza della terra
nella tua natura cristallina"
Pablo Neruda

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Fonti: alimentipedia, ricetta, tropeaperamore

giovedì 6 settembre 2012

Stagione di...Zucche!

Cucinare le Zucche La trovate 
al Mercato Laurentino, BOX N°2 ORTO DEL QUINTO
Siamo aperti da Martedì al Sabato dalle 7:30 alle 13:30 
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Storia
Il dizionario fa derivare il termine "zucca" da "cocutia" ("testa"), poi trasformato in "cocuzza", "cozuccae" e, infine, zucca.
La zucca, appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, ed è molto varia per forma, fusto, colore e dimensioni del frutto e del seme.
E' originaria dell'America Centrale: i più antichi semi, infatti, sono stati ritrovati in Messico e risalgono al 7000 - 6000 A.C.
In Nord America la zucca era un alimento base della dieta degli Indiani sin dagli anni precedenti lo sbarco dei pellegrini sulla costa atlantica.
I primi coloni impararono dagli Indiani a coltivare le zucca che, insieme alla patata e al pomodoro, è stato uno dei primi ortaggi importati in Europa dopo la scoperta dell'America.
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Varietà
Le varietà più conosciute sono:
 La Cucurbita maxima (zucca dolce), la zucca per eccelenza, appiattita all'apice, ha buccia spessa verde con striature longitudinali.
A questa specie appartengono:
- zucca a turbante: dal grosso frutto costituito da una cupola di colore scuro avente una calotta sporgente e costoluta di un colore rosso-arancio intenso. E’ largamente coltivata nell’Italia centrale e meridionale.
- Zucca grigia di Bologna: ottima per preparare marmellate.
- Zucca marina di Chioggia: ha un fusto molto lungo, frutto tondo e molto grosso schiacciato ai poli e dagli spicchi molto pronunciati di colore verde e polpa gialla-arancione.
- Zucca gialla mammouth: con frutto enorme avente costole molto pronunciate e schiacciato ai poli, con polpa gialla dolciastra;
e la
 La Cucurbita moschata (zucca torta o zucca pepona)di forma allungata, cilindrica e rigonfia all'estremità. A questa specie appartengono:
- Zucca piena di Napoli: avente foglie verdi con chiazze grigie, frutto allungato e cilindrico con estremità ingrossata e appena ricurvo, e buccia gialla-rossastra con polpa gialla e dolce.
Infine
La Cucurbita melanosperma (o ficifoli) cresce allo stato spontaneo nell'Asia orientale, è originaria del Messico, ed è anche detta Zucca spaghetti in quanto la sua polpa, in cottura si spappola in filamenti che assomigliano ai capelli d'angelo, i quali si condiscono proprio come gli spaghetti.
Al nostro banco troverete le zucche ornamentali (specie Lagenaria), che a maturazione avvenuta risultano avere poca polpa ma durissima come la buccia, e se essiccate, risultano cave abbastanza da contenere dei liquidi; nei tempi antichi, infatti con queste zucche si ricavavano dei comodi contenitori per l’acqua o il vino.
- Ecco come essicarla per realizzarne contenitori
-Quì trovate invece una serie di ricette da fare con la Zucca 
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Cucina e Conservazione
Tra i piatti più famosi troviamo il risotto alla zucca, i tortelli, gli gnocchi, le passate, marmellate e composte, ma la zucca si presta anche ad esser messa nel minestrone e negli umidi.
La zucca intera può essere conservata in ambiente buio, fresco e asciutto anche per tutto l’inverno; la zucca in pezzi invece, si conserva in frigorifero, avvolta nella pellicola trasparente e va consumata velocemente poiché tende a disidratarsi.
La sua polpa può essere anche congelata, meglio se preventivamente sbollentata.
Se avete conservato i semi della zucca, potete lavarli accuratamente sotto acqua fresca corrente e togliere tutte le parti filamentose.
Coprite una teglia con carta da forno, mettetevi i semi di zucca, salateli e fateli tostare nel forno a 200°C fino a quando saranno ben dorati.
Sono squisiti e ricchi di acidi grassi essenziali, omega-3 e omega-6, vitamine B ed E e minerali.
La zucca si può mangiare a crudo secondo questa ricetta:
Insalata di zucca e miele zucca
Ingredienti
300gr di zucca, 1 rapa, 2 mele, 3 o 4 cucchiai di miele
Procedimento
Tagliate la zucca cruda a pezzetti, mescolatela con il miele e lasciatela riposare 35/40 minuti. Aggiungere le mele e la rapa a cubetti, mescolare bene.
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Proprietà
Come ogni ortaggio e ogni frutto di colore giallo - arancione, la zucca è particolarmente ricca di vitamina A, di minerali quali il potassio, il calcio e il fosforo e di molte fibre. Contiene, inoltre, tanta vitamina C e betacarotene.
La zucca è indicata nella prevenzione dei tumori e per mantenere un corretto equilibrio idrico dell'organismo e delle mucose.
La polpa tritata può essere usata anche come lenitivo per infiammazioni cutanee, mentre la buccia può essere usata per piccole scottature.
I semi sono utili per prevenire e sostenere la terapia contro disfunzioni a livello delle vie urinarie.
Aggiunto al latte o al succo di frutta, l'estratto di zucca è indicato nel controllo delle nausee mattutine, dei disturbi gastrici e prostatici.
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Curiosità
Perchè la zucca è il simbolo di Halloween?
Il simbolo universale di Halloween è la zucca intagliata con la faccia.
Deriva da una leggenda che parla dell'incontro fra un uomo e il diavolo.
Un irlandese ubriaco di nome "Stingy Jack" vendette l'anima al diavolo per pagare i suoi debiti di gioco. Lo incontrò nella notte di Halloween e gli offrì da bere.
Il diavolo accettò a condizione che Jack pagasse.
Dopo aver bevuto Jack mise in dubbio che il diavolo fosse in grado di trasformarsi in qualsiasi cosa volesse.
In questo modo lo imbrogliò e lo fece trasformare in una moneta per pagare la bevanda. Prima che il diavolo riuscisse a riprendere la sua forma normale Jack prese la moneta e la mise in tasca vicino alla croce d'argento per impedirgli di ritornare come prima.
Per liberarsi il diavolo fece un accordo, promettendo a Jack che l'avrebbe lasciato in pace per un anno se lo liberava.
Jack acconsentì pensando che avrebbe avuto tutto il tempo per cambiato vita e che il diavolo l'avrebbe allora lasciato in pace.
Ma poi non si curò della sua risoluzione né di sua moglie, né dei poveri e non andò mai in Chiesa, come aveva pensato.
Così che il diavolo ritornò l'anno successivo a Halloween per prendersi Jack.
Ma anche questa volta Jack riuscì con uno stratagemma a ingannare il diavolo, facendogli promettere di lasciarlo in pace per dieci anni. Ma l'anno dopo morì.
Gli fu negato l'accesso al paradiso, e così si diresse verso l'inferno.
Ma il diavolo, furioso della sconfitta subita, gli impedì l'accesso al regno delle tenebre e lo spedì sulla terra a peregrinare come un' anima in pena poiché l'aveva ingannato.
Mentre Jack vagava nelle tenebre per la terra cercando un posto per riposare, mangiò una rapa.
Il diavolo gli lanciò un pezzo di carbone ardente dalle fiamme dell'inferno; Jack, disperato per la sua ricerca, prese il carbone e lo mise nella rapa per illuminare il suo cammino.
Da allora, quando si vedono i fuochi fatui nelle zone paludose, c'è l'usanza di dire che sia Jack con la sua lanterna ("Jack-O-Lantern") alla ricerca di un luogo di riposo.
Più tardi la rapa fu sostituita dalla zucca.
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Fonti: giallozafferano, alimentipedia, halloween,